domenica 27 ottobre 2013

Intorno ai lavori di ristrutturazione di Piazza Niosi



La principale obiezione sollevata da alcuni residenti riguardano l'opportunità di ripristinare o meno l'antico -se così possiamo definirlo- assetto della piazza che, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, vide il suo nucleo centrale, destinato ai pedoni, poggiarsi su di un risparmio sopraelevato a gradoni. Analizzando la questione dettagliatamente voglio prima di tutto smentire l’idea che nel centro storico di una città non si possa effettuare alcuna modifica, dal momento che le città hanno cambiato faccia più e più volte nel corso dei secoli, pur mantenendo la loro valenza storica e le loro peculiarità artistiche e architettoniche. Inoltre si è tanto sottolineata l'importanza di conservare la memoria storica di una piazza la cui conformazione attuale risale però solo al secondo dopoguerra, dimenticando che l'aspetto di un luogo dovrebbe tenere conto dell'avvallamento originario e naturale della piazza.
Anni '50
Il progetto con un piano unico è un’interessante proposta; poiché il piano unico e l'assenza di ostacoli visivi mette in risalto le facciate dei palazzi storici e la monumentale fontana del Calice, donando una maggiore luminosità all'intera piazza e alle vie che si aprono su di essa. Inoltre, con il nuovo assetto si darebbe maggiore spazio visivo alla peculiare caratteristica di avere due edifici ecclesiastici che dominano la stessa piazza.  A questo proposito si suggerisce, sfruttando il cantiere già in opera, di eliminare quell'antiestetica recinzione che ha ridotto il sagrato della chiesa di San Nicola ad un triste cortiletto condominiale, estraniando l'intero edificio dal resto della piazza. Per quel che riguarda le preoccupazioni relative alla canalizzazione delle acque meteorologiche, sembra almeno ingeneroso continuare a discutere, mettendo indubbio il lavoro di un professionista che ha già pubblicamente spiegato come intendono risolvere il problema. Altro punto che ha scatenato molte critiche è l'eliminazione dei tigli preesistenti nella piazza;
come detto precedentemente ritengo una scelta più oculata quella di non ripiantare alcun albero alto o basso che sia, sia per i motivi di luminosità ed estetici sopra ricordati, sia perché in questo modo non si difende di certo il verde urbano. A questo riguardo mi piacerebbe piuttosto che fossero costruite nuove aree verdi e parchi ben curati, che possano fungere da veri polmoni della città. Infine sarebbe bello che il futuro impianto di illuminazione della piazza preveda l'assenza di pali nel rispetto di una progettazione al passo coi tempi, utilizzando lampade direzionali che illuminino punti focali dello spazio. 
Attuale, si nota la ringhiera che divide la Piazza dalla Chiesa di San Nicola
In conclusione, pur riconoscendo che per molti il legame con certi luoghi sia quasi sacro e che in un paese abituato a non cambiare mai sia normale una certa riluttanza verso le novità, non riesco a condividere l'accanimento contro l'opera di ristrutturazione. Seppure esiste qualche perplessità sull'iter di affidamento dei lavori e sull'eccessivo ribasso nella gara d'appalto, non ritengo che ripristinare uno scalino sia una proposta accettabile, anche perchè questo provocherebbe un'inevitabile allungamento dei tempi  e  dei disaggi connessi al perdurare dei cantieri.

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