venerdì 8 marzo 2013

Riflessione sull'attualità della festa delle donne

La prima edizione di quella che era una commemorazione nasce nel 1909 in Usa, poi arrivata nel 1922 anche in Italia. Era intesa come "La giornata internazionale della donna" per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Il legame della giornata alla mimosa risale ai primi anni cinquanta, in cui distribuirla in quel giorno era un gesto atto a turbare l’ordine pubblico. Negli anni settanta poi, con il femminismo, fu un giorno simbolo per le rivendicazione dei diritti delle donne dalla Legalizzazione dell'aborto, al divorzio e al diritto delle donne di amministrare l'intero processo della maternità.

Ecco cos'era fino agli anni ottanta l'8 marzo, ma oggi che senso può avere?
Per come è presentata e vissuta dai più è l'ennesima festa commerciale in cui sembra d'obbligo acquistare e regalare mimose, fare auguri (di non si sa ben cosa) è per le donne è andare a cene mono-genere in cui la presenza maschile è accettata solo se su un palco a mostrare glutei e addominali scolpiti.
Quindi stando così le cose si può ben dire che non ha senso, come la maggior parte delle cose di massa oggi. Eppure ancora dei passi in avanti sul rispetto e sulla violenza alle donne si devono fare. Le violenze sono in Italia ancora oggi allarmanti e questo è un disaggio sociale da estirpare, ma ben poco si risolve regalando una mimosa una volta l'anno, soprattutto se la generosità del gesto viene da chi per il resto dell'anno non ha considerazione delle donne.

1 commento:

  1. Condivido la riflessione, ma rilancio: il tema è molto più complesso e non si limita solo alla violenza sulle donne o alla parità dei diritti poltici reali. IL problema è questo stesso discorso dove sancendo ancora una volta la distinzione della categorie "donne" sia pure per volontà di valorizzarne la causa, non si riesce a compiere il passo in avanti vero della liberazione di genere e della liberazione del corpo. Non la parità e l'eguaglianza, temi fuorvianti; ma la'ccettazione delle peculiarità di generre liberate dall'immaginario sessuale fin qui conosciuto. Dobbaimo presto affrontare questo tema con una serie di incontri pubblici. Io ho già alcune idee. Parliamone.

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