La principale obiezione sollevata da alcuni
residenti riguardano l'opportunità di ripristinare o meno l'antico -se così
possiamo definirlo- assetto della piazza che, a partire dalla seconda metà del
XIX secolo, vide il suo nucleo centrale, destinato ai pedoni, poggiarsi su di
un risparmio sopraelevato a gradoni. Analizzando la questione dettagliatamente
voglio prima di tutto smentire l’idea che nel centro storico di una città non
si possa effettuare alcuna modifica, dal momento che le città hanno cambiato
faccia più e più volte nel corso dei secoli, pur mantenendo la loro valenza
storica e le loro peculiarità artistiche e architettoniche. Inoltre si è tanto
sottolineata l'importanza di conservare la memoria storica di una piazza la cui
conformazione attuale risale però solo al secondo dopoguerra, dimenticando che
l'aspetto di un luogo dovrebbe tenere conto dell'avvallamento originario e
naturale della piazza.
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Anni '50 |
Il progetto con un piano unico è un’interessante proposta
; poiché il
piano unico e l'assenza di ostacoli visivi mette in risalto le facciate dei
palazzi storici e la monumentale fontana del Calice, donando una maggiore
luminosità all'intera piazza e alle vie che si aprono su di essa. Inoltre, con
il nuovo assetto si darebbe maggiore spazio visivo alla peculiare
caratteristica di avere due edifici ecclesiastici che dominano la stessa piazza.
A questo proposito si suggerisce,
sfruttando il cantiere già in opera, di eliminare quell'antiestetica recinzione che ha ridotto il sagrato della chiesa di San
Nicola ad un triste cortiletto condominiale, estraniando l'intero edificio dal
resto della piazza. Per quel che riguarda le preoccupazioni relative alla canalizzazione
delle acque meteorologiche, sembra almeno ingeneroso continuare a discutere,
mettendo indubbio il lavoro di un professionista che ha già pubblicamente
spiegato come intendono risolvere il problema. Altro punto che ha scatenato
molte critiche è l'eliminazione dei tigli preesistenti nella piazza;