domenica 8 gennaio 2012

I Popolari di Italia Domani (PID)


Il partito Popolari di Italia Domani nasce da una scissione dell'UDC avvenuta il 28 settembre 2010, come Popolari per l'Italia di Domani, per salvare Berlusconi e il suo governo. Questa rottura a detta loro è avvenuta "in seguito alla manifestata volontà di quest’ultimo partito [l'UDC] di dare corso a una nuova e fallimentare stagione di centro sinistra in Italia". Si definiscono "partito di diretta derivazione democristiana la cui finalità è traghettare nel terzo millennio, alla luce del confermato quadro bipolare italiano".
Tra le campagne sponsorizzate sul loro sito troviamo: no Pisapia, no Moschee! campagna demagogica per dipingere il sindaco di Milano come un pericolo per la cristianità; Lombardo dimettiti campagna contro le elevate spese di consulenza  del governatore della sicilia Lombardo, dimenticando forse quelle fatte dal suo predecessore e fondatore del PID Cuffaro; Lombardo indagato per associazione mafiosa? dubbio che scuote l'animo dell'indagato Romano e del già condannato Cuffaro...
A parte le campagne che si muovono tra l'inquietante e il comico, chi è PID??? I principali fondatori sono parlamentari che fanno capo al già citato Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Siciliana e già vicesegretario nazionale dell'UDC. Al partito aderiscono inizialmente 4 deputati: Francesco Saverio Romano (coordinatore nazionale), Giuseppe Drago, Michele Pisacane, Giuseppe Ruvolo; un senatore: Maria Pia Castiglione; un europarlamentare: Antonello Antinoro; la maggior parte dei deputati regionali siciliani eletti nell'UDC: Rudy Maira, Toto Cordaro, Pippo Gianni, Marianna Caronia, Nino Dina, Fausto Fagone, Orazio Ragusa e Totò Cascio. Inoltre presidente fino al suo abbandono era Calogero Mannino che dopo la condanna definitiva di Cuffaro abbandona il partito. 

Il fondatore: Salvatore Cuffaro, detto Totò vasa vasa, inizia la sua carriera politica nelle file della DC, diviene consigliere comunale prima di Raffadali (sua città natale) poi di Palermo, nel 1991 e nel 1996 è eletto deputato regionale. Dopo vari passaggi tra PPI, CDU, UDEUR  e altrettante candidature e incarichi, alla fine partecipa alla fondazione dell'UDC. Nel 2001 diventa Presidente della regione Sicilia con quasi il 60% dei voti, durante il quale mandato gli viene affidato anche l'incarico di Commissario straordinario per l'emergenza idrica e di Commissario delegato per l'emergenza rifiuti. Nel 2006 viene rieletto, ma il 26 gennaio 2008, dopo giorni di pressioni da parte dell'opinione pubblica, si dimette a causa della condanna in primo grado a 5 anni per favoreggiamento alla mafia. Per premiarlo i siciliani, il 13 aprile 2008 lo eleggono Senatore nella lista UDC. In fine Il 22 gennaio 2011 la Corte di Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 7 anni di reclusione. Il giorno stesso Cuffaro si costituisce e viene rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia. Nelle motivazioni della sentenza i Giudici della Cassazione dichiarano provato l'accordo politico-mafioso tra il capo-mandamento Giuseppe Guttadauro e il politico Salvatore Cuffaro, e la consapevolezza di quest'ultimo di agevolare l'associazione mafiosa, inserendo nella lista elettorale per le elezioni siciliane del 2001 persone gradite ai boss e rivelando, in più occasioni, a personaggi mafiosi l'esistenza di indagini in corso nei loro confronti.

Il coordinatore nazionale: Saverio Romano anche lui inizia la sua lunga carriera politica nella DC. Il 23 marzo 2011, in seguito all'appoggio del PID e dei "responsabili" al governo, viene nominato Ministro all'Agricoltura. Per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana venne nominato un ministro con procedimenti penali in corso, infatti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano espresse serie riserve sulla nomina, ma firmò comunque. Il 18 gennaio prossimo il gup di Palermo renderà nota la sua decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio di Romano. Contro di lui si registrano intercettazioni imbarazzanti tra esponenti mafiosi, e le parole di sei pentiti che lo indicano “a disposizione” di Cosa Nostra. Inoltre sempre nei suoi confronti (dopo il sì della Camera all’uso delle intercettazioni del 21 dicembre) prosegue l’inchiesta che lo vede indagato per la corruzione della società del Gas del professore Gianni Lapisedi Cianciminojr, Romano è sospettato di avere promosso un emendamento vantaggioso per la società in cambio di 300 mila euro.



Giuseppe Drago già presidente della Regione Siciliana nel 1998, sottosegretario di Stato alla Difesa (2004-2005) e agli Esteri (2005-2006). Nel 2003 è stato condannato in primo grado per il reato di peculato alla pena di tre anni e tre mesi di reclusione, per essersi appropriato di fondi riservati della Regione Siciliana. Il 24 gennaio 2003 è stato condannato dalla Sezione giurisdizionale per la Sicilia della Corte dei Conti "a restituire alla Regione Siciliana la somma di euro 123.123,00 per l'utilizzo improprio, anche dopo le dimissioni dalla carica, di tali fondi riservati". Nel novembre 2006 la Corte di appello di Palermo conferma la condanna e nel maggio 2009 la Corte di Cassazione conferma la condanna a tre anni e l'interdizione dai pubblici uffici, la pena è condonata. A causa della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici temporanea, Giuseppe Drago dovrebbe perdere il diritto ad occupare il seggio alla Camera dei deputati. Il 9 novembre 2010 la Camera dei deputati avrebbe dovuto votare in aula in merito al procedimento di decadenza dal mandato dell'onorevole Drago, il quale ha preceduto le votazioni dimettendosi dalla carica di deputato della Repubblica Italiana. Il 17 novembre successivo la Camera ha accolto le dimissioni di Drago con 364 voti favorevoli e 208 contrari.

Antolello Antinoro è eletto nel 2001 all'Assemblea Regionale Siciliana con la lista Nuova Sicilia. Dopo che il movimento si scioglie causa condanna del suo leader, Bartolo Pellegrino,. Antinoro aderisce all'UDC, con cui nel 2006 viene eletto alle elezioni Regionali. Nel 2008 risulta eletto sempre con l'UDC sia al Senato che all'Ars. Alle elezioni europee del 2009 con la lista dell'UDC, dopo la rinuncia di Saverio Romano, viene eletto e si dimette dall'Ars ed opta per il Parlamento Europeo. Il 14 maggio del 2009 Antinoro riceve un avviso di garanzia con l´accusa di voto di scambio con dei boss mafiosi del clan di San Lorenzo di Palermo. Grazie a delle intercettazioni e a testimonianze, gli vengono contestate frequentazioni con uomini di Cosa Nostra. Nel febbraio 2010 Antinoro viene rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Palermo per voto di scambio, accusato di aver comprato i voti della mafia per farsi eleggere all'Ars. Il 16 dicembre 2011 i giudici del Tribunale di Palermo condannano Antinoro a due anni e mezzo di carcere, alla sospensione dal diritto elettorale per 5 anni.

Beh forse è meglio fermarsi qui, gli altri membri di questo partito non li cerco neanche, ne ho abbastanza. Un'idea del tipo di partito me la sono fatta, ci saranno di sicuro persone oneste e corrette, ma se i presupposti e i fondatori sono questi...
Oggi non si parla altro che dei privilegi di questi politici e di partiti che non rappresentano nessuno, ma io non credo che siano tutti gli stessi i partiti, però penso che partiti e politici come questi siano stati e continuano ad essere votati e appoggiati dai cittadini onestissimi, gli stessi che poi si indignano di ciò che questi politicanti fanno... 

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