Nonostante vi siano numerosi studi su sperimentazioni cliniche per patologie femminili, quali ad esempio il carcinoma mammario e il controllo dell’osteoporosi, per quello che riguarda la sperimentazione di patologie comuni ad entrambi i sessi, le donne sono quasi sempre al di sotto del limite statistico.

Inoltre il dosaggio dei farmaci è in genere misurato su un individuo di sesso maschile di media corporatura (peso di 70 kg), e la donna è considerata solo una variazione del modello maschile. Sebbene il progredire delle conoscienze scientifiche abbia portato ad una maggiore consapevolezza della specificità del corpo femminile, i protocolli di sperimentazione non sono stati ancora adeguati. Le donne sono generalmente incluse, ove lo siano, solo nella fase III della sperimentazione clinica, ma non nella fase I e nella fase II, che sono di fondamentale importanza per stabilire il dosaggio e la sicurezza nell’uso di farmaci. Pertanto, la mancanza di studi specifici sulle donne, soprattutto nelle fasi precoci della ricerca, non consente di misurare la reale efficacia e l'adeguata sicurezza dei farmaci.